ALBERONE

Cenni storici su Alberone

Territorio di confine tra le province di Ferrara, Bologna e Modena facente parte territori del centese, viene descritto nei documenti nonantolani della seconda metà dell’VIII° sec. come una fascia di terra, in parte occupata da stagni, contenuta tra le grondaie del Reno e del Panaro di proprietà dei Vescovi di Bologna.

Nel XIII° secolo a seguito della bonifica delle aree palustri, le popolazioni ricevettero dal Vescovo la concessione enfiteutica di alcuni territori.

La derivazione del nome Alberone dalla parola latina “albaretuum“, luogo alberato, porterebbe a pensare che il paese sia stato fondato proprio in prossimità di questi luoghi di nuova concessione.

Nonostante fosse presente un oratorio Alberone non era ancora sede parrocchiale, perciò i fedeli dovevano recarsi a Buona Compra per partecipare alle funzioni religiose. Ottenne di diventare sede parrocchiale nella seconda metà del XVI° secolo.

Il numero dei fedeli della parrocchia di Alberone crebbe nei due secoli successivi fino a che si rese necessario demolire la vecchia chiesa per far posto, a partire dal 1899, al nuovo edificio, la cui facciata venne completata solo nel 1958.

Purtroppo i terremoti del Maggio 2012 ne hanno severamente danneggiato la struttura.

Di Alberone si ricordano i natali dei senatori del Regno d’Italia Olindo e Giovanni Malagodi.

 

 

La Madonna del Salice

Il 15 maggio 1502 Camilla Chiosa di 12 anni di Alberone, pascolando nel Malaffitto le sue pecore, all’improvviso fu attratta da una cosa straordinaria: su un salice vide l’immagine di Maria che la invitava ad andare a casa a prendere un rosario per pregare con lei. Di questa vicenda non sappiamo altro tranne che pochi le credettero.

Tuttavia, il 27 Giugno del 1557 nella chiesetta di Alberone, un quadro dedicato a Maria, che appare su un salice ad una bambina in preghiera ai suoi piedi, divenne miracoloso.

Si narra infatti, che una ragazza sordo-muta, pregando davanti a questa immagine, recuperò l’udito e la parola. La devozione degli Alberonesi accostò la storia di Camilla a quell’immagine prodigiosa e la comunità dei fedeli decise di costruire una chiesa più grande in onore di Maria, denominata da quel momento Madonna del Salice.

Un pezzo dell’antica preghiera recita cosi: “Oh Maria, madre del verbo, non disprezzare la mia preghiera ma benigna, ascolta ed esaudiscila. Amen”

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