lettera pastorale e zone pastorali

Ecco il testo della Lettera Pastorale con cui il vescovo istituisce le zone pastorali ed i lori moderatori

LETTERA PASTORALE DELL’ARCIVESCOVO MATTEO ZUPPI
«Ciascuno li udiva parlare nella propria lingua» (Atti 2,6) Tutti più missionari

Carissimi,
1. in questi anni abbiamo a lungo parlato del futuro della nostra Chiesa di Bologna e dei cambiamenti che questo ci chiede. Ringrazio di cuore il Vicario per la Sinodalità e i quattro Segretari (pianura, montagna, cintura periferica, centro) per il grande lavoro svolto e per i suggerimenti proposti. È una responsabilità e una passione che abbiamo tutti per portare avanti una tradizione così ricca di testimoni antichi e recenti di amore per il Vangelo e per la Chiesa, da quelli noti a tutti per il ruolo avuto e per la rappresentatività ai tantissimi «santi della vita quotidiana » indicati da papa Francesco nella sua Gaudete et exsultate. I discepoli di Gesù sono chiamati ad essere santi per aiutare la Chiesa, perché sia se stessa uscendo, vivendo la missione di comunicare a tutti il Vangelo. Ognuno ha la sua missione e cercare di essere santi ci aiuta a trovare il nostro contributo unico, irripetibile, importante.

2. L’Anno della Misericordia ci ha fatto gustare la gioia di essere abbracciati dal Signore, di non avere paura di abbandonarci al suo amore di Padre e, amati da Lui, di potere guardare con i suoi sentimenti il mondo intorno. Il Congresso eucaristico ci ha fatto contemplare il mistero sempre nuovo della sua presenza nell’Eucarestia, pane di vita eterna e nutrimento del cammino, per riconoscerlo nei suoi fratelli più piccoli e nella città degli uomini. «Voi stessi date loro da mangiare»: un invito che ci ha reso consapevoli di chi siamo e di come la nostra povertà offerta può rispondere alle domande di amore della folla. Questo anno come i discepoli di Emmaus ci siamo di nuovo confrontati con la sua Parola, quella che fa ardere il cuore di gioia e di speranza e ci rende comunicatori del Vangelo ai tanti pellegrini della vita che incontriamo nel nostro cammino.

Tempo favorevole
3. Tutti i tempi sono il kairòs di Dio, quelli opportuni in cui vivere oggi il suo amore, testimoniarlo, seguendo Gesù nella sua appassionata scelta di salvare gli uomini. Altrimenti, sempre «accesi da zelo per la religione», finiamo per diventare quei profeti di sventura di cui parlava san Giovanni XXIII, che «valutano i fatti senza sufficiente obiettività né prudente giudizio», perché «non sono capaci di vedere altro che rovine e guai», dicendo che «i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori», «annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo», e soprattutto non sanno «vedere i misteriosi piani della Divina Provvidenza, che si realizzano in tempi successivi attraverso l’opera degli uomini, e spesso al di là delle loro aspettative, e con sapienza dispongono tutto, anche le avverse vicende umane, per il bene della Chiesa».
4. Siamo chiamati non a lamentarci, ma a costruire; non a restare a guardare ma ad aiutare; non a mettere prima i nostri interessi, ma a capire quello di cui c’è bisogno, per trovare anche oggi nelle «avverse vicende umane » il bene della Chiesa che amiamo, Madre affidataci da Gesù ed alla quale ognuno di noi è affidato.

Le zone pastorali
5. Scrivevo nella Lettera pastorale: «È necessaria la rivisitazione missionaria della Chiesa di Bologna. È un processo, che non richiede sintesi affrettate o geometrie astratte, come non può sopportare rimandi inutili e pigri, l’illusione di potere aspettare oppure di evitare la parzialità di scelte». Dopo una riflessione che ha coinvolto principalmente i preti, sono state stabilite delle «zone pastorali» e, dopo consultazioni con i Vicari episcopali e i Segretari per la Sinodalità, ho nominato i Moderatori di ogni zona, che avranno il compito di promuovere la comunione tra tutte le componenti: parrocchie, comunità, religiosi, associazioni, movimenti e altre realtà pastorali. Sono nominati per un triennio e, collaborando con il Vicario pastorale, convocano l’assemblea zonale; insieme ad una piccola équipe coordinano le iniziative pastorali della zona e favoriscono il clima di collaborazione tra i vari soggetti presenti.

6. La zona pastorale è un territorio (storicamente si chiamavano collegiate o pievi) nel quale ogni parrocchia e realtà pastorale sono soggetti in una rete di comunione, di fraternità e dove tutti possono portare il loro originale e specifico contributo, fosse solo quello di esistere e di pregare assieme.

7. Scrivevo ancora nella Lettera pastorale: «La dinamica è sempre quella di una madre e non di una istituzione, di una comunione e non di un’organizzazione, di una fraternità e non di stazioni funzionali. La dinamica è quella della comunione, che sostiene e valorizza tutte le realtà ecclesiali perché crescano nella generosità e nella missionarietà, perché spendano il proprio carisma nell’accoglienza e nell’annuncio del Vangelo o anche semplicemente garantendo la preghiera, la celebrazione della Parola, l’attenzione al prossimo con le iniziative di carità».

Zone pastorali e parrocchie
8. Le zone pastorali sono varie a seconda delle realtà (alcune composte da diverse parrocchie «grandi», altre da una parrocchia più grande e da altre piccole, altre ancora da tutte parrocchie «piccole»). Esse sono un ambito che abbiamo individuato – come del resto è avvenuto nella maggiore parte delle diocesi in Italia e nel Nord Europa – non per ritirarci e dispiegare a risparmio le forze rimaste, ma perché ogni realtà sia valorizzata e viva guardando fuori, avanti e soprattutto si pensi in comunione con le altre. Non si tratta di un’addizione di parrocchie. Sarebbe davvero triste. La comunione permette un’organizzazione variabile, capace di tenere assieme realtà molto diverse ed è un collante che realizza il poliedro che è sempre la Chiesa. Ogni realtà è se stessa inserita in questo insieme e capace di collaborare per un reciproco arricchimento.

9. La parrocchia, scrive l’Evangelii gaudium, continuerà a essere «la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie». La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione. «Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione. È comunità di comunità, santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di costante invio missionario».

10. Le parrocchie restano tali. Anche le più piccole tra esse hanno una funzione importantissima, che si rivelerà ancora di più se vissuta in chiave di accoglienza e di missione. Le parrocchie sono avanguardie che raccolgono dalla dispersione, che generano comunione e lanciano la comunità in una dimensione di servizio alla città degli uomini. Esse non sono retroguardie o eredità del passato. La parrocchia è la nostra casa dove viviamo la dimensione familiare dell’Eucarestia, dell’incontro, del nostro cammino. È indubbio che le comunità piccole hanno una partecipazione proporzionalmente maggiore, realtà dove si intessono legami intensi e affettivi che non dobbiamo disperdere e anche solo contristare. Sono un patrimonio che occorre difendere e aprire perché possano accogliere tanti.

11. Alcune parrocchie saranno soppresse, quelle dove da anni non si celebra più stabilmente la Santa Messa o il culto è ridotto alla festa del Patrono. È una scelta per una necessaria semplificazione amministrativa che i presbiteri auspicano e che comunque non significa che non saranno più usate per le attività liturgiche desiderate e necessarie.

12. Le zone diventano la comunione più grande nella quale ogni parrocchia si pensa e si esercita nell’aiuto e nella pastorale. Le zone pastorali non significano affatto annessione di realtà piccole in quelle più grandi. Sarebbe aziendale e miope, perché ognuna è un soggetto e il numero non è mai stato il criterio del Signore che anzi ha sempre parlato di un piccolo gregge proprio per sottolineare come quella che chiama intorno a sé è una famiglia e non una realtà anonima.
13. Le zone, allora, non sono tanto una riorganizzazione amministrativa, pur necessaria, ma lo strumento per crescere, aiutarsi, attuare più coerentemente la missione affidataci. La stessa scelta del territorio delle zone non è stata pensata a partire dalle parrocchie ma dal territorio, da quella «città degli uomini» dove le persone vivono, si muovono e dove noi incontriamo quella folla a cui siamo mandati per donare il Pane della presenza di Gesù. Solo facendolo possiamo capire la forza che abbiamo tra le mani, partendo sempre da quei cinque pani e due pesci che sono la nostra debolezza, personale e di comunità.

14. Le zone non sono un’addizione di realtà, spesso deludente, ma una moltiplicazione, pensarsi assieme «per» qualcuno, rispettando la storia di ogni realtà, cercando la complementarietà, trovando il genio pastorale di ogni comunità, favorendo sintesi nuove e eventuali collaborazioni sempre tese ad accogliere e a avvicinare tanti e a dare la responsabilità ai laici e a quanti vogliono mettersi al servizio della grande messe di questo mondo.

Pastorale di comunione
15. Dobbiamo passare da una parrocchia autosufficiente ad una comunione di parrocchie. Molti di noi sono cresciuti con una parrocchia che aveva tutte le attività al suo interno e dove il parroco e i suoi collaboratori pensavano a tutto. Ogni parrocchia chiedeva aiuto solo se aveva qualche necessità. Questo aveva e ha indubbiamente un grande vantaggio: sentire come casa propria e in maniera più personale le attività che si facevano. È quanto dicevo all’inizio: il legame affettivo è decisivo perché la Chiesa è una realtà umana concreta e il Vangelo si comprende meglio quando diventa incontro, relazione, quella «esperienza di fraternità», «carovana solidale», «santo pellegrinaggio » (Eg 87). Diventiamo santi in comunità perché «la santificazione è un cammino comunitario, da fare a due a due». Dobbiamo passare dall’autosufficienza delle parrocchie alla comunione tra loro e questo valorizza ogni realtà, spingendo a fare crescere l’amicizia all’interno di ogni stessa comunità.

16. Questo richiede di non perdere il coinvolgimento personale e l’attaccamento alla propria realtà. Il «ministero della comunione » è affidato a tutti! Dipende da ognuno di noi se ci abituiamo a fare le cose insieme, anzi a farle di più, ad arricchirci e arricchire. Certo, sappiamo bene che non è facile lavorare assieme, che a volte ci sentiamo estranei in realtà che non sono immediatamente le nostre, magari anche se adiacenti! Possiamo sentirci a casa ovunque vi è un fratello. Quante occasioni perse proprio perché collaboriamo poco e quante nuove possibilità se ci aiutiamo!

17. La zona comprende tutti i soggetti attivi nell’annuncio e testimonianza del Regno: parrocchie, comunità religiose, associazioni di volontariato, quanti vivono varie esperienze pastorali (penso ai piccoli gruppi del Vangelo oppure anche solo incontri in luoghi di lavoro e di cura) e che possono essere esplicitamente coinvolti nel lavoro sinodale.

Le diaconie
18. Accanto alle zone pastorali prevediamo delle diaconie per gli ambiti non territoriali, quali ad esempio i giovani, la sanità, il turismo, la cultura, il lavoro, l’università. Esse non sono quindi su base territoriale, bensì di ambiente, dove potere avviare una presenza nei luoghi del lavoro o creare opportunità di incontro e di pastorale. Anche queste arricchiscono la pastorale e ci aiutano a pensare nuove presenze là dove vive la città degli uomini e noi possiamo incontrare e stabilire una relazione con le persone.

Il prossimo anno pastorale
19. L’anno prossimo nelle tre tappe previste per continuare il cammino sinodale guidati dall’Evangelii gaudium (momenti che possono essere vissuti divisi nelle varie realtà o insieme nella zona stessa a seconda delle opportunità pastorali ritenute migliori e più efficaci per un confronto che coinvolga tutti), ci vogliamo interrogare su quali sono le domande spirituali che incontriamo o che giungono alle nostre realtà, primo passo per un cammino di rivisitazione della catechesi per l’iniziazione cristiana e per gli adulti, perché siamo capaci di fare conoscere Gesù a quanti in molti modi, a volte inconsapevoli, indiretti, contraddittori, cercano il suo amore, per generare alla fede e perché tanti lo sentano vicino.

20. L’icona biblica da cui partiremo sarà Pentecoste. Sì, la missione della Chiesa è opera dello Spirito. Soltanto se ci lasciamo scaldare il cuore dalla fiamma dello Spirito troveremo la forza e la gioia della missione: è lui che ci rende capaci di parlare la lingua degli ascoltatori, ossia di metterci in sintonia con la cultura e i bisogni della gente di oggi a cui è offerta la salvezza in Gesù. Pietro parla galileo, il suo dialetto: non ha fatto studi di dizione, non ha imparato a memoria delle istruzioni per l’uso o tutte le lingue, ma proprio perché pieno di amore e passione diventa capace di parlare a tutti con la sua espressione.

21. Le nostre parrocchie non vivono per se stesse, per conservare una realtà bellissima ma senza vita. Sono nate come casa del Signore, suo Tempio, manifestazione della sua presenza. Ho vissuto tanto la loro importanza in occasione della riapertura di alcune chiese dopo il terremoto. Mi ha commosso la gioia di quanti potevano finalmente tornare a pregare e riunirsi nei luoghi della loro fede. Vorrei sperimentassimo tutti la stessa riscoperta anche dell’edificio di pietre vive che siamo ognuno di noi!

22. «Il fine» della missione a cui lo Spirito abilita i discepoli è lo stesso del Signore Gesù, ossia «il regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da lui portato a compimento, quando comparirà Cristo, vita nostra» (Lg 9). Vogliamo ascoltare e provare a rispondere assieme alla domanda che ci viene rivolta in tanti modi dagli uomini che incontriamo: «Che cosa dobbiamo fare?».

23. Nelle zone pastorali abbiamo indicato quattro ambiti in cui iniziare un confronto dove gli operatori e le persone interessate potranno iniziare a identificare le possibilità concrete di comunione, a quali necessità rispondere per crescere assieme: Catechesi; Giovani; Caritas; Liturgia. 24. In questo progetto pastorale-missionario ogni battezzato riscopre la sua vocazione a essere discepolo e missionario, non per concessione o supplenza, ma in risposta ai carismi propri. È pertanto necessario che tutti i battezzati siano coinvolti, specialmente gli «operatori pastorali» e quanti pensano di potere aiutare il nostro cammino.

Le assemblee zonali
25. Il cammino sinodale della nostra Chiesa avrà un momento importante, che avvierà le tre tappe previste anche questo anno per scandire un cammino che sia particolare e generale, nella assemblea zonale che si terrà all’inizio dell’anno pastorale, in una data che il Moderatore, con gli altri soggetti e operatori pastorali, riterranno migliore.

26. L’assemblea di zona è la prima occasione dove ci incontreremo e inizieremo a confrontarci assieme. Quanti sono più avanti in questo cammino, vivendo esperienze che durano già da anni, cercheranno ancora di più di crescere nella comunione per raggiungere tante periferie umane; altri si interrogheranno su quali sono le sfide pastorali nel loro territorio per affrontare assieme le domande e condividere il cammino. Vogliamo così continuare a vivere quella «conversione missionaria e pastorale » avviata già da alcuni anni nella diocesi di Bologna con il progetto della pastorale integrata, in continuità con lo sguardo compassionevole verso la folla ripropostoci dal Congresso eucaristico diocesano e con l’entusiasmo suscitato in noi dalla comprensione delle Scritture, ravvivato nell’anno della Parola.

Un cammino sinodale
27. Siamo chiamati tutti ad un grande sforzo di comunione, cioè di ascolto, di amicizia, di generosità, di riscoperta. E’ un dono grande. Scrivevo nella lettera: «Essa è già tra di noi perché ce l’affida Colui che ci raduna, che ci chiama ad essere suoi, che ci ha reso cristiani. La comunione è ciò che permette alla Chiesa di dare valore ad ognuno, di valorizzare i carismi, di coniugare l’io e il noi in quella relazione intima, che è l’amore fraterno. Cosa sarebbe la Chiesa senza comunione?».

28. È il sogno di papa Francesco che ispira le assemblee di zona: «Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione. La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie ». (Eg. 27).

29. Il Signore e la Vergine Maria, Madre della Chiesa, ci accompagnino e ispirino a tutti la passione di Pentecoste, perché «siano diffusi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continuino oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che ha operato agli inizi della predicazione del Vangelo».

Bologna, 1 luglio 2018, memoria del beato Ferdinando Maria Baccilieri Matteo Zuppi, arcivescovo

ELENCO ZONE PASTORALI: LA NOSTRA E’ LA NUMERO 8
1. Vicariato di Bologna Centro
1. S. Pietro – Moderatore: monsignor Rino Magnani
S. Pietro nella Metropolitana 1, S. Maria Maggiore 2850, S. Martino 1760, S. Paolo Maggiore 1200, Ss. Bartolomeo e Gaetano 1720, Ss. Gregorio e Siro 2054, Ss. Vitale e Agricola 3022, S. Michele degli Ucraini (parrocchia personale di rito orientale) = 12607 2. S. Donato – Moderatore: monsignor Alessandro Benassi S. Benedetto 2200, S. Carlo 2510, S. Maria e S. Domenico della Mascarella 1450, S. Maria Maddalena 1280, S. Maria della Pietà 2739, B.V. del Soccorso 1700 = 11879 3. S. Stefano – Moderatore: monsignor Lino Goriup
S. Giovanni in Monte 2174, SS. Trinità 2551, S. Giuliano 4114, S. Caterina di Strada Maggiore 2590, Ss. Giuseppe e Ignazio 1700, S. Procolo 2153, S. Croce dei Romeni (parrocchia personale di rito orientale) = 15282 4. S. Felice – Moderatore: don Davide Baraldi S. Maria della Carità 5775, S. Maria e S. Valentino della Grada 1650, S. Isaia 2415, S. Caterina di via Saragozza 2300, Ss. Filippo e Giacomo 2802 = 14942
2. Vicariato di Bologna Nord
5. S. Donato Fuori le Mura – Moderatore: don Marco Grossi S. Egidio 6042, S. Antonio Maria Pucci 4978, S. Caterina al Pilastro 8500, S. Nicolò di Villola 268, Quarto Superiore 487, S. Domenico Savio 5848, S. Donnino 4063, S. Maria del Suffragio 4859, S. Vincenzo de’ Paoli 7280 = 42325 6. Bolognina – Beverara – Moderatore: don Santo Longo Gesù Buon Pastore 2399, S. Cristoforo 7479, S. Girolamo dell’Arcoveggio 5787, Sacro Cuore 8968, Ss. Angeli Custodi 7752, S. Bartolomeo della Beverara 8413, S. Ignazio d’Antiochia 3600, S. Martino di Bertalia 4430 = 48828 7. Corticella – Moderatore: don Giancarlo Guidolin, Crl S. Antonio alla Dozza 2700, Calamosco 306, S. Giuseppe Lavoratore 4500, Ss. Monica e Agostino 4015, Santi Savino e Silvestro di Corticella 7210 = 18731 8. Castel Maggiore – Moderatore: don Riccardo Mongiorgi S. Andrea di Castel Maggiore 7570, S. Bartolomeo di Bondanello 6554, Trebbo di Reno 3700, Sabbiuno di Piano 778, Funo 5644 = 24246 9. Granarolo – Moderatore: don Filippo Passaniti Cadriano 1170, Granarolo 5579, Lovoleto 852, Quarto Inferiore 1703, Viadagola 1127 = 10431
3. Vicariato di Bologna Sud–Est
10. Colli – Moderatore: don Andrea Mirio
SS.ma Annunziata 1800, Paderno 410, Ss. Francesco Saverio e Mamolo 2020, Gaibola 307, S. Michele in Bosco 89, S. Maria della Misericordia 2997, S. Antonio da Padova 2450, S. Anna 3360, S. Silverio di Chiesa Nuova 9000 = 22433 11. Toscana – Moderatore: don Alessandro Arginati Beata Vergine del Carmine di Monte Donato 525, Madonna del Lavoro 6900, S. Gaetano 1736, S. Ruffillo 5156 = 14317 12. Ortolani – Moderatore: don Riccardo Respini, Sdb S. Giacomo Fuori le Mura 8000, S. Giovanni Bosco 9648, S. Lorenzo 5130, Ponticella 3000 = 25778 13. Mazzini – Moderatore: don Raffaele Guerrini S. Maria Lacrimosa degli Alemanni 5370, S. Maria Goretti 5568, S. Severino 8462, S. Teresa del Bambino Gesù 8490 = 27890 14. Massarenti – Moderatore: don Angelo Baldassarri S. Antonio di Savena 6798, Croce del Biacco 4480, S. Rita 9600 = 20878 15. Fossolo – Moderatore: don Stefano Culiersi Corpus Domini 7004, Nostra Signora della Fiducia 4500, S. Maria Annunziata di Fossolo 5788 = 17292
4. Vicariato di Bologna–Ravone
16. Via Emilia – Moderatore: don Alessandro Astratti
Maria Regina Mundi 4295, S. Giuseppe Cottolengo 7285, S. Maria delle Grazie 6042, S. Paolo di Ravone 11648 = 29270 17. Meloncello – Funivia – Moderatore: don Mirko Corsini S. Croce di Casalecchio di Reno 7025, S. Gioacchino 3674, S. Maria Madre della Chiesa 7294, S. Eugenio 1464, S. Giuseppe Sposo – Cappuccini 4747, S. Maria di Casaglia 391, Sacra Famiglia 6900 = 31495 18. Barca
Beata Vergine Immacolata 12480, Cristo Re 10100, S. Andrea della Barca 5051 = 27631
5. Vicariato di Bologna Ovest
19. Borgo Panigale e Lungo Reno – Moderatore: don Guido Montagnini
Cuore Immacolato di Maria 3839, Nostra Signora della Pace 2100, Casteldebole 6000, S. Maria Assunta di Borgo Panigale 8500, S. Maria del Carmine di Rigosa 313, S. Pio X 4348 = 25100 20. Calderara di Reno e Sala Bolognese – Moderatore: don Marco Bonfiglioli Calderara 7711, Longara 3340, Sacerno 565, S. Vitale di Reno e Lippo 2185, Bagno di Piano 338, Bonconvento 447, Osteria Nuova 2151, Padulle 2730, Sala Bolognese 2142 = 21609 21. Casalecchio di Reno – Moderatore: don Sanzio Tasini Cristo Risorto 3990, Eremo di Tizzano 120, S. Giovanni Battista 7400, S. Lucia 8500, Ceretolo 3707, S. Martino 3723, S. Biagio 4197, = 31637 22. Zola Predosa e Anzola dell’Emilia – Moderatore: don Daniele Busca Gesso 4239, Ponte Ronca 2150, Riale 3871, Zola Predosa 8500, Anzola 8539, Le Tombe 2153, Spirito Santo 750, S. Maria in Strada 1112 = 31314
6. Vicariato di Bazzano
23. Calderino – Moderatore: don Giuseppe Salicini
Calderino 5851, Mongiorgio 521, Monte Maggiore 385, Monte S. Giovanni 2061, Monte S. Pietro 214, Mongardino 600, Rasiglio 465, Ronca 224, S. Lorenzo in Collina 987, S. Martino in Casola 1050 = 12358 24. Valsamoggia – Moderatore: don Franco Govoni Bazzano 7270, Montebudello 320, Monteveglio 3520, Oliveto 1330, Fagnano 250, Merlano 104, Ponzano 180, S. Apollinare di Serravalle 2633, S. Biagio di Savigno 123, S. Croce di Savigno 80, S. Giorgio di Samoggia 131, S. Matteo di Savigno 1364, S. Pietro di Serravalle 240, Tiola 136, Zappolino 700, Calcara 3461, Crespellano 6989, Pragatto 1474 = 30305
7. Vicariato di Persiceto–Castelfranco
25. Persiceto – Moderatore: don Amilcare Zuffi
Amola di Piano 930, Castagnolo di Persiceto 667, Le Budrie 1599, Lorenzatico 419, Madonna del Poggio 2200, S. Giovanni Battista 9600, S. Matteo della Decima 6000, San Camillo de’ Lellis 5022, Tivoli 502, Zenerigolo 997 = 27936 26. Crevalcore – Moderatore: don Adriano Pinardi Caselle di Crevalcore 677, Crevalcore 11036, Ronchi di Crevalcore 338, Sammartini 275, Sant’Agata Bolognese 7200 = 19526 27. Castelfranco – Moderatore: don Remigio Ricci Castelfranco Emilia 16746, Cavazzona 1193, Gaggio di Piano 1983, Manzolino 1582, Panzano 1257, Piumazzo 4067, Rastellino 365, Recovato 952, Riolo 1043 = 29188

8. Vicariato di Cento
28. Cento – Moderatore: don Stefano Guizzardi
Penzale 7400, S. Biagio di Cento 6474, San Pietro di Cento 5324 = 19198 29.

Renazzo e Terre del Reno – Moderatore: don Marco Ceccarelli Alberone 943, Bevilacqua 1500, Buonacompra 764, Casumaro 2514, Dodici Morelli 2486, Galeazza Pepoli 250, Palata Pepoli 724, Renazzo 4374, Reno Centese 1098, Corpo Reno 2185, Dosso 1884, S. Agostino 3637, San Carlo Ferrarese 1857, Mirabello 3301 = 27517 30.

Pieve di Cento – Moderatore: don Angelo Lai Pieve di Cento 7019, Castello d’Argile 4519, Venezzano–Mascarino 1450 = 12988

9. Vicariato di Galliera
31. San Giorgio di Piano, Argelato, Bentivoglio – Moderatore: don Luigi Gavagna S. Giorgio di Piano 6661, Cinquanta 504, Gherghenzano 730, Stiatico 610, Argelato 4026, Casadio 503, Bentivoglio 1171, Castagnolo Minore 677, Saletto 630, S. Maria in Duno 859, S. Marino 1410 = 17781
32. San Pietro in Casale, Galliera, Poggio Renatico – Moderatore: don Dante Martelli S. Pietro in Casale 8810, Cenacchio 189, Gavaseto 313, Maccaretolo 972, Massumatico 346, Poggetto 483, Rubizzano 357, S. Alberto 336, Galliera 911, S. Venanzio di Galliera 2368, Ss. Vincenzo e Anastasio di Galliera 2302, Poggio Renatico 6153, Chiesa Nuova 390 = 23930 33. Minerbio, Baricella, Malalbergo – Moderatore: don Stefano Zangarini Minerbio 5744, Ca’ de’ Fabbri 3095, Armarolo 159, S. Giovanni in Triario 246, S. Martino in Soverzano 150, Baricella 4488, Boschi di Baricella 720, S. Gabriele 1885, Passo Segni 210, Altedo 5274, Malalbergo 2144, Pegola 960, Gallo Ferrarese 2133 = 27208
10. Vicariato di Budrio
34. Budrio – Moderatore: don Gabriele Davalli
S. Lorenzo 7000, Pieve di Budrio 4280, Bagnarola 650, Cazzano 568, Cento di Budrio 551, Dugliolo 694, Mezzolara 2375, Prunaro 697, Ronchi 120, Vedrana 1604, Vigorso 270 = 18809 35. Medicina – Moderatore: don Marcello Galletti Medicina 8463, Buda 312, Ganzanigo 1.470, Fiorentina 334, S. Antonio della Quaderna 722, Portonovo 361, Ss. Giovanni Battista e Donnino di Villa Fontana chiesa cadente (Fossatone) 530, S. Maria di Villa Fontana 1850 = 14042 36. Molinella – Moderatore: don Federico Galli Molinella 9519, Marmorta 1350, S. Martino in Argine 2179, S. Pietro Capofiume 2380, Selva Malvezzi 529 = 15957
11. Vicariato di Castel San Pietro Terme
37. Castel San Pietro Terme e Castel Guelfo – Moderatore: don Gabriele Riccioni Castel San Pietro Terme 11643, S. Giorgio di Varignana – Osteria Grande 4340, Gallo Bolognese 550, Casalecchio dei Conti 150, S. Maria e S. Lorenzo di Varignana 582, S. Martino in Pedriolo 772, Liano 555, Frassineto 295, Rignano 237, Madonna del Lato 112, Castel Guelfo 4354, Crocetta Hercolani 512, Poggio Grande 821, Gaiana 521 = 25444
12. Vicariato di Setta– Savena–Sambro
38. Castiglione dei Pepoli – Moderatore: padre Costante Amadeo, Sci Castiglione dei Pepoli 3332, Creda 328, Lagaro 1014, Sparvo 174, Trasserra 201, Le Mogne 122, Baragazza 764, Burzanella 285 = 6220 39. Loiano e Monghidoro – Moderatore: don Enrico Peri Loiano 1600, Barbarolo 750, Scanello 460, Scascoli 153, Bibulano 225, Monghidoro 2572, Piamaggio 292, Campeggio 540, Fradusto 170, Roncastaldo 204 = 6966 40. San Benedetto Val di Sambro – Moderatore: padre Pierluigi Carminati, Sci S. Benedetto Val di Sambro 790, Madonna dei Fornelli 650, Castel dell’Alpi 610, Monteacuto Vallese 294, Pian del Voglio 763, Montefredente 382, Ripoli 576, S. Andrea Val di Sambro 167, Qualto 87 = 4319
13. Vicariato di Sasso Marconi
41. Sasso Marconi – Marzabotto – Moderatore: don Paolo Russo
Borgonuovo 2580, Pontecchio Marconi 1415, S. Pietro 3768, S. Lorenzo 2610, S. Leo 1200, Battedizzo 438, Sirano 330, Pieve del Pino 592, Marzabotto 2000, Luminasio 201, Panico 1582, Pian di Venola 1122, Sperticano 68, Lagune 176 = 18082 42. Monzuno – Moderatore: don Lorenzo Brunetti Monzuno 1188, Vado 3000, Gardeletta 332, Gabbiano 118, Rioveggio 1155, Trasasso 112, Pian di Setta 261 = 6166
14. Vicariato dell’Alta Valle del Reno
43. Vergato – Moderatore: don Silvano Manzoni
Vergato 4323, Carbona 305, Calvenzano 197, Carviano 452, Grizzana 319, Tavernola 108, Veggio 169, Pioppe 724, Salvaro 854, Riola 1300, Savignano 284, Vimignano 158, Verzuno 207, Marano 880, Rocca Pitigliana 125 = 10295 44. Alto Reno Terme – Camugnano – Castel di Casio – Moderatore: don Lino Civerra Porretta Terme 3800, Casola dei Bagni 1066, Capugnano 604, Castelluccio 249, Granaglione 85, Borgo Capanne 1719, Boschi di Granaglione 86, Lustrola 90, Molino del Pallone 152, Camugnano 518, Castel di Casio 297, Pieve di Casio 396, Badi 310, Baigno 226, Bargi 193, Carpineta 141, Suviana 272 = 10204 45. Lizzano in Belvedere e Gaggio Montano – Moderatore: don Cristian Bisi Lizzano in Belvedere 994, Vidiciatico 524, Querciola 386, Gaggio Montano 1837, Bombiana 368, Silla 1275 = 5384 46. Castel d’Aiano e Tolè – Moderatore: don Paolo Bosi Castel d’Aiano 800, Sassomolare 92, Labante 241, Pietracolora 327, S. Maria Villiana 125, Villa d’Aiano 305, Rocca di Roffeno 366, Tolè 902, Montepastore 689, Rodiano 165, S. Prospero di Savigno 220, Vedegheto 249, Montasico 106, Cereglio 328, Pieve di Roffeno 73 = 4988
15. Vicariato di S. Lazzaro–Castenaso
47. S. Lazzaro – Moderatore: don Stefano M. Savoia
S. Lazzaro di Savena 11445, S. Francesco d’Assisi 5081, Croara 1000, Russo 275, S. Luca alla Cicogna 4000, Farneto e Mura S. Carlo 2160, S. Salvatore di Casola 1102, Colunga 680, Idice 3356 = 29099 48. Ozzano e Valle dell’Idice – Moderatore: don Severino Stagni S. Maria della Quaderna 1880, S. Pietro di Ozzano 680, S. Cristoforo di Ozzano 8502, Castel de’ Britti 700, Mercatale 1145, Pizzano 2400, Sassuno 88, Monterenzio 1467, Cassano 855, Bisano 610, S. Benedetto del Querceto 448 = 18775 49. Castenaso – Moderatore: don Giancarlo Leonardi Castenaso 11600, Fiesso 1238, Marano 743, Villanova 2500 = 16081 50. Pianoro – Moderatore: don Giulio Gallerani Pianoro Vecchio 1984, Pianoro Nuovo 5994, Musiano 1620, Monte Calvo 390, Livergnano 380, Rastignano 5800, S. Maria di Zena 337, S. Andrea di Sesto 1721, Brento 226 = 18452

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