4 Parrocchie 1 Comunità: un logo per dirlo

Ormai ci siamo! Il 2 Settembre sancirà un passo importante, quasi storico per le nostre Parrocchie. E’ la storia della Chiesa che evolve, di tappa in tappa, verso la Comunione piena. Sì, perché questo cammino non è di distruzione o la certificazione di un fallimento ma la continua ricerca del bene più grande che ci appartiene come cristiani e come persone: l’Amore vissuto o, detto in una parola, la Comunione.
Questo tempo è quello in cui (oserei dire: finalmente) possiamo anche mettere in discussione dei sistemi storici che hanno il loro unico fondamento nel “si è sempre fatto così”. Ma cosa c’è di più vuoto, di più inconsistente e di più malvagio di questo metodo nella vita comunitaria? La novità dello Spirito e la forza di Colui che, come dice la Scrittura, fa nuove tutte le cose non ammette il “si è sempre fatto così”.
L’Amore vissuto, l’esperienza dell’Eucarestia, la pratica della carità, l’annuncio del Vangelo vivono di continuo dono sempre nuovo perché l’Amore vero, per sua natura, è fatto così. Ogni giorno deve essere un nuovo giorno in cui vivere, cercare, amare, adorare Cristo. O si può mettere del vino nuovo, fresco, frizzante, forte dentro otri vecchi, logori e consumati? O forse si può immaginare di vivere il Vangelo che ci fa sempre nuovi nel cuore, ebbri dello Spirito, allo stesso modo in cui uno mette una toppa nuova su un vestito vecchio, distruggendo e perdendo entrambe le cose?
Questo passaggio di Grazia racconta l’ennesima opportunità di vivere la novità dello Spirito imparando sempre più a vivere la Chiesa come Comunione e condivisione.
Questo è il Vangelo e, di conseguenza, questa è la Chiesa quella in cui solo Amandoci diventiamo testimoni credibili: “Da questo sapranno che siete miei discepoli”.
Le fatiche che raccontiamo derivano dal passare dalla poesia alla pratica: spesso parliamo di Amore, di Condivisione, di Comunione nelle nostre assemblee ma quando si tratta di mettere in pratica cominciamo a storcere il naso. Il volerci bene e la Condivisione sono atti pratici non poetici: sono impegno di chi usa la volontà non la polemica.
Ogni tanto soffro nel sentire le “mie” Comunità in ostaggio di alcuni, di alcuni metodi e di alcuni preconcetti. So che la Chiesa è altro. Spero lo possiamo scoprire tutti.
Insomma: partiremo dall’essere 4 Parrocchie e non più 3. Un inizio. Un grande inizio.
Il Logo che per ora ho messo in circolo vuole raccontare un cammino coraggioso: il 4 diventa la vela di una barca… Quella di Pietro che, dopo aver pescato tutta notte, all’invito di riprendere il mare, si sente di opporsi con decisione: “Non abbiamo preso nulla”. Ma il Signore insiste: chiede di staccarsi dalla costa, di prendere il largo (Duc in altum) e di fidarsi
Questo vorrei fosse la confidenza nel Signore: il poter raccontargli le nostre paure senza farle diventare la nostra scelta. Vorrei davvero che il Signore potesse gridare o solo sussurrare a ciascuno di guardare più in là, di avere il coraggio di navigare verso il mare aperto senza voler navigare a vista per avere un buon controllo o una via di fuga.
Il Signore ci chiede di fidarci e di osare, di fare passi nuovi senza vecchi stili o vecchi linguaggi e quando questo accade la pesca diventa miracolosa, abbondante, anzi, sovrabbondante!
Con Gesù occorre osare e prendere il largo se no si resta sempre sulla costa con le reti vuote.
Occorre anche il coraggio delle scelte. Occorre, perché no, che si facciano molti passi avanti e, qualcuno, molti passi indietro perché, davvero, conti solo il Signore ed il Signore amato e vissuto in mezzo a noi.
Anche se a me, il pesce non piace!!!!

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