Venerdì Santo

Che notte terribile che è appena passata e il giorno che è iniziato non cambierà le cose, non le cancellerà, no, anzi, le inciderà per sempre. Il Sinedrio ha sancito la condanna e si va del suo potere, inebriato di una giustizia tutta sua che sceglie l’arroganza e non la verità. E Pilato sale anch’egli sul palco della stupidità, dove danzano i bugiardi e l’orgoglio detta i tempi. E si arriva a mezzogiorno. Il Figlio di Dio non lo riesci a vedere: è una maschera di sangue, di lividi e di sputi. Sta appeso. Al Padre, coi chiodi. Sono le tre quando tutto è compiuto. Abbiamo ucciso l’autore della vita.

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